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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

GLOMERULONEFRITE RAPIDAMENTE PROGRESSIVA SECONDARIA A MALATTIA DA ANTICORPI ANTI-MEMBRANA BASALE GLOMERULARE IN PAZIENTE IN TERAPIA CON METIMAZOLO

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INTRODUZIONE

La malattia da anticorpi anti-membrana basale glomerulare è una patologia autoimmune organo-specifica, causata da anticorpi diretti verso il dominio non collagenico (NC1) della catena α1 del collagene IV (α3[IV]NC1) della membrana basale glomerulare (Ac-MBG), cross-reagenti con la membrana basale alveolare (Pedchenko V - 2010 [1] (full text)). Nella popolazione caucasica la malattia da anticorpi anti-MBG è rara con una incidenza stimata di 0.5-0.9 casi/milione/anno, prevale nel sesso maschile ed è più frequente nella seconda-terza e quinta-sesta decade di vita (Levy JB - 2004) [2]. Si manifesta con una glomerulonefrite rapidamente progressiva (RPGN) con formazione di crescents diffuse, isolata o associata a sindrome renale-polmonare. L'eziopatogenesi non è ancora nota, tuttavia si ipotizza come l'esposizione ad agenti tossici (fumo, idrocarburi, droghe, farmaci) o infezioni virali stimolino la produzione degli auto-anticorpi (Salama AD - 2001) [3].

CASO CLINICO

Paziente di sesso femminile, di 64 anni, fumatrice, in trattamento da circa un mese con metimazolo (fino al dosaggio di 30 mg/die) per ipertiroidismo primitivo. Comparsa di sindrome nefritica con rapido deterioramento della funzione renale e anuria (creatinina 13.3 mg/dl, Hb 7.7 g/dl, proteinuria 400 mg/dl, IDR, C3, C4, ENA, ANA, ANCA negativi, anticorpi anti-MBG presenti, THS 70 mUI/ml). La HR-TC del torace ha escluso la presenza di emorragie alveolari. L'esame istologico renale (Figura 1,2,3,4) ha evidenziato la presenza di GNF extracapillare secondaria a anticorpi anti-MBG. Veniva iniziata terapia con boli di metilprednisolone 1 g/die per 3 giorni e successivamente prednisone 1 mg/kg/die associato a ciclofosmamide 100 mg/die (totale durata terapia 6 mesi). Alla luce del grado di compromissione della funzione renale è stata iniziata terapia sostitutiva mediante emodialisi, alternata a sedute di plasma-exchange (per un totale di 8 sedute) (Couser WG 1988) [4] (KDIGO - 2012 [5]).

RISULTATI

La terapia aferetica, associata alla terapia immunosoppressiva, ha permesso dopo due settimane la negativizzazione del titolo anticorpale. Tuttavia, non abbiamo assistito ad un recupero funzionale renale e la paziente effettua attualmente trattamento emodialitico cronico trisettimanale, in attesa di trapianto renale.

CONCLUSIONI

Tra gli effetti indesiderati della terapia con tionamidi vengono menzionati in Letteratura rari casi di glomerulonefrite, vasculiti ANCA-associate e disordini immunologici (Wang LC 2003 [6]), (Calanas-Continente A - 2005 [7]). Si può ipotizzare, pertanto, che il metimazolo sia il fattore responsabile della produzione di auto-anticorpi anti-MBG. Viene inoltre confermata la prognosi estremamente infausta di questa patologia in merito al recupero della funzione renale, poichè raramente responsiva alla terapia immunosoppressiva. Tale prognosi è strettamente correlata al grado di compromissione renale al momento della diagnosi e alla presentazione clinica di esordio (Wilson CB 1973) [8].

release  1
pubblicata il  23 settembre 2015 
da De Sanctis L¹, Di Vito R¹, Scarfone V¹, Ciabattini F¹, Mazzucchelli R², Montironi R², Guerrini E¹
(¹UOC Nefrologia e Dialisi, Ospedale E. Profili, Fabriano (AN); ²Sezione di Anatomia Patologica, Ospedali Riuniti, Ancona)
Parole chiave: anticorpi anti-MBG, glomerulonefrite rapidamente progressiva, insufficienza renale acuta, plasmaferesi
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