Per valutare il rischio ipertensivo secondario a un ridotto numero di nefroni abbiamo confrontato, all’interno di una popolazione pediatrica con anomalie congenite delle vie urinarie (CAKUT), pazienti con rene singolo congenito (Gruppo A) con pazienti con due reni (Gruppo B) tramite monitoraggio pressorio delle 24 ore (ABPM).
Sono stati inclusi 141 pazienti di età compresa tra 7-18 anni con CAKUT (Gruppo A 84 pazienti con rene singolo congenito e Gruppo B 57 con due reni).
In entrambi i gruppi sono stati scelti pazienti che abbiano eseguito monitoraggio ABPM in assenza di ipertensione diagnosticata con:
I parametri rilevati e confrontati tra le due coorti sono stati:
1.la pressione arteriosa sistolica e diastolica espressa come deviazioni standard rispetto alla media:
2.il dipping sistolico e diastolico.
I pazienti dei gruppi A (rene singolo congenito) e B (due reni) non presentavano differenze significative in termini di sesso (maschi 74% vs 73%), età mediana (12 vs 13 anni) e BMI (19.6 vs 19.7).
Dal confronto tra i parametri ABPM è emerso che i soggetti del Gruppo A con rene singolo congentio presentavano rispetto al gruppo B con due reni:
I soggetti con RSC sembrerebbero presentare un rischio ipertensivo aumentato rispetto alle CAKUT con due reni, con tendenza alla perdita della variabilità circadiana della pressione arteriosa visti i valori pressori notturni significativamente più elevati e il dipping meno conservato
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