La malnutrizione calorico-proteica (PEW) ha un noto impatto negativo sulla morbilità e mortalità dell'emodializzato cronico (Fiaccadori 2015 [1]). D’altro canto, pur essendo le cause ed i meccanismi patogenetici sufficientemente individuati, vi è carenza di studi prospettici randomizzati che valutino l’esito delle misure preventive e di cura della PEW (Steiber AL 2014 [2]).
Presso il nostro Centro, nel mese di marzo 2015, è stato creato un gruppo di lavoro composto da Nefrologo, Infermiere e Nutrizionista, per effettuare uno screening dello stato nutrizionale dei pazienti emodializzati cronici ed attuare interventi mirati e personalizzati al fine di contrastare il rischio di malnutrizione nei pazienti più esposti.
Sono stati arruolati 26 pazienti su 66 emodializzati cronici afferenti al nostro Centro ed il periodo di intervento è stato di sei mesi.
È stata avviata una collaborazione tra le figure professionali, attraverso periodici Audit, al fine di ottenere il necessario sinergismo d'azione per il raggiungimento degli obiettivi. L’intervento nutrizionale, iniziato a settembre 2015, è stato personalizzato, cercando di rispettare le abitudini del paziente, potenziando la figura del care giver, associando anche un supporto emotivo-psicologico e fisico mediante educazione al movimento e in alcuni casi fisioterapia.
Gli strumenti utilizzati per la identificazione della PEW sono stati:
Individuiamo due fasi del progetto:
Fase I: screening e accertamento dello stato nutrizionale, mediante valutazione medica, infermieristica e dietologia e attuazione degli interventi concordati con il paziente.
Fase II: rivalutazione dello stato nutrizionale nei pazienti, tramite MIS, e della compliance del paziente.
In base al valore della MIS sono stati distinti i gradi di malnutrizione e conseguente diverso iter:
0- 5, non presenza di malnutrizione, controlli nutrizionali annuali;
6-11 malnutrizione lieve-moderata: controlli semestrali
>12 malnutrizione grave: controlli trimestrali.
Gli interventi sono stati:
I risultati, a 6 mesi, vengono riassunti in tabella 1. Si evidenzia un miglioramento significativo della MIS, del performance status e dell’albuminemia.
Nei pazienti seguiti abbiamo perseguito e ottenuto una migliore adeguatezza dialitica, miglior controllo del metabolismo calcio fosforo e dell’anemia.
L'esperienza descritta mostra come sia fondamentale un approccio sinergico al problema da parte di diverse figure professionali, ognuna secondo le proprie competenze, così da contrastare efficacemente la PEW. Il nostro approccio non ci consente di definire quale/quali fattori siano causa del migliorato stato nutrizionale; è verosimile, tuttavia, che abbia agito positivamente la complessiva maggiore attenzione e cura dedicata alla modifica dei fattori correggibili.
[1] Bozzoli L, Sabatino A, Regolisti G et al. [Protein-energy wasting and nutritional supplementation in chronic hemodialysis]. Giornale italiano di nefrologia : organo ufficiale della Societa italiana di nefrologia 2015 Sep-Oct;32(5)
[2] Steiber AL Chronic kidney disease: considerations for nutrition interventions. JPEN. Journal of parenteral and enteral nutrition 2014 May;38(4):418-26
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