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Nefrologia clinica/Nefrologia pediatrica

DIETRO I SEMI DI LINO, L'ARGILLA: STRANEZZE DI UN CASO DI IPOKALIEMIA

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INTRODUZIONE

Il riscontro di ipokaliemia severa suscita spesso preoccupazione, ancor di più quando ciò avviene in gravidanza e il classico work-up diagnostico sembra incocludente. In simili casi, va sempre considerata la possibilità di un'eziologia non comune.

Riportiamo un caso di picacismo con geofagia in corso di gravidanza con severa ipokaliemia.

Caso Clinico

Una donna di 32 anni,, gravida alla 27° settimana fu ricoverata per riscontro agli esami di laboratorio di una severa ipokaliemia (K 1.7 mmol/L) con sintomatologia piuttosto sfumata, caratterizzata da lieve ipostenia agli arti inferiori e mialgie.

Un elenco completo degli esami all'ingresso è riportato in Figura 1.

La funzione renale risultava nella norma come pure l'equilibrio acido-base e un pannello completo degli elettroliti inclusi calcemia e magnesiemia.

La PA era 95/60 mmHg, non erano presenti edemi. L'escrezione urinaria di K risultò inferiore ai 10 mEq/die.

All'indagine clinica, era riferito un alvo regolare e non vi erano segni che lasciassero sospettare vomito o ricorso a lassativi. Al contrario, la paziente riferiva stipsi persistente per la quale assumeva giornalmente da mesi semi di lino. Null'altro veniva segnalato all'anamnesi

Mentre la supplementazione endovenosa consentiva la rapida normalizzazione dei valori di potassiemia, aumentavano i dubbi sull'eziologia dell'ipopotassiemia.

A questo punto, decidemmo di effettuare un supplemento di indagine...

Cercando online, emerse come l'uso di lino sia spesso associato a un'altra pratica naturopatica: l'assunzione di argilla. Il sito internet recitava

"l'argilla è un potente agente dirigenerazione fisica e la sua ricca composizione minerale ne fa un ideale riequilibrante e antitossico...Occorre tenere presente che l’uso dell’argilla per più giorni consecutivi può dare stitichezza...si consiglia assunzione contemporanea di 1 cucchiaio di semi di lino".

La paziente confermò successivamente l'assunzione di argilla dal 3° mese di gravidanza.

Discussione

La geofagia, l'uso di mangiare la terra, è una pratica che è sempre esistita sia fra i popoli primitivi che nelle popolazioni civilizzate.L'argilla è utilizzata sotto diverse forme e per molteplici ragioni.Secondo diverse pratiche della medicina alternativa, la gotta, l'aterosclerosi, il diabete, le malattie del fegato e dei reni possono essere trattate con argilla per uso interno.Un rimedio così efficace, secondo i fautori di queste pratiche, da essere stato definito da alcuni come "farmaco naturale per eccellenza" (Romolo Mantovani, L'argilla. Rimedio miracoloso. Edizioni Mediterranee, Roma, 1984).Le argille attualmente disponibili in commercio e utilizzate su indicazioni dei naturopati per scopi curativi si suddividono in base al colore (Figura 2).

La differenza di colore fra le argille (verde, bianca, rossa, gialla, grigia, blu e beige) dipende dalla composizione chimica, dall’età dell’argilla stessa e dalla locazione dei giacimenti. Tutti i tipi di argilla possono essere utilizzati per via interna, ma le preparazioni assunte in questo modo sono rappresentate dalla cosiddetta argilla ventilata, la più fine, riservando l'applicazione topica all'argilla grossa. Le modalità di assunzione possono essere le più varie: diluita in acqua, sotto forma di compresse o bastoncini. 

Nella Letteratura Medica sono riportati diversi casi [1] di ipokaliemia severa associata alla pratica della geofagia: per un riassunto si veda la Figura 3.

Il meccanismo d'azione rimanda a un'attività chelante dell'argilla sul potassio intestinale con riduzione dell'assorbimento e aumento dell'escrezione fecale. Nei casi fin qui descritti, l'ipopotassiema conseguente è spesso risultata molto grave per il sovrapporsi di quadri di miopatia severa talora fino alla rabdomiolisi.  

CONCLUSIONI

La pratica della geofagia può causare ipopotassiemia interferendo con l'assorbimento intestinale del potassio. [2]

Questo caso dimostra che pratiche naturopatiche apparentemente innocenti possono essere spia di altri comportamenti pericolosi per la salute.

release  1
pubblicata il  24 settembre 2015 
da Francesco Iannuzzella, Roberto Rustichelli, Sonia Pasquali
(SC di Nefrologia e Dialisi, Dipartimento di Specialità Mediche, Arcispedale Santa Maria Nuova-IRCCS, Reggio Emilia)
Parole chiave: gravidanza, ipopotassiemia, picacismo
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