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Nefrologia clinica

Il PENNY TRIAL: Il PARACALCITOLO MIGLIORA LA DISFUNZIONE ENDOTELIALE NEI PAZIENTI CON MALATTIA RENALE CRONICA (MRC) ALLO STADIO 3-4

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Razionale

La vitamina D é importante per l’integrità del sistema cardiovascolare (CV) e la forma attiva di questa vitamina D, l’1,25 (OH)2 D3, è espressa nelle cellule endoteliali ed ha un effetto vasculo-protettivo in modelli animali ma gli effetti di forme attive di vitamina D sulla funzione endoteliale nell’uomo non sono stati mai  indagati in trial clinici controllati.

Casistica e Metodi

Noi abbiamo effettuato un trial randomizzato, in doppio cieco (Clinicaltrials.gov NCT01680198) sugli effetti del paracalcitolo (PCT) (2 μg/die per 12 settimane) sulla vasodilatazione endotelio-dipendente dell’avambraccio (Ghiadoni et al.) [1] in 88 pazienti con MRC allo stadio 3-4 (Paracalcitolo:n=44; Placebo n=44) e PTH > 65 pg/ml. La funzione endoteliale e renale è stata misurata anche dopo 2 settimane dall'interruzione del trattamento con Paracalcitolo (14a settimana). Lo studio ha un potere dell’80% per rilevare come statisticamente significativa (P<0.05) una differenza del 2% (SD +3%) della risposta vasodilatatoria. Il flusso dei pazienti dalla fase di screening a quella della randomizzazione è riportato in Figura 1.

Risultati

I pazienti nei due bracci dello studio erano strettamente paragonabili in termini di pressione diastolica, frequenza cardiaca, fattori di rischio cardiovascolari, PTH e altri biomarcatori del metabolismo calcio-fosforo. Le variabili emodinamiche standard (pressione arteriosa e frequenza cardiaca) sono rimaste sostanzialmente invariate sia nel gruppo randomizzato al trattamento con paracalcitolo che nel gruppo di controllo. A 12 settimane, nei pazienti nel gruppo attivo (Filtrato glomerulare: -4 ml/min/1.73 m2, IC al 95%: -5 to -2 ml/min/1.73 m2) si è osservata una significativa (P=0.001) riduzione del filtratro glomerulare rispetto al gruppo di controllo (- 0.6 ml/min/1.73 m2, IC al 95%: -2 to 0.5 ml/min/1.73 m2) e questo effetto era reversibile in quanto il filtrato glomerulare ritornava ai valori basali dopo interruzione del trattamento (Figura 2). Il paracalcitolo ha prodotto un significativo aumento della vasodilatazione endotelio mediata (FMD) (Figura 3 a) mentre nel braccio trattato con placebo si è verificata una riduzione della stessa risposta (Paracalcitolo: +0.9%, IC al 95%: -0.3 to 2% versus placebo: -0.9%, IC al 95%: -1.7% to -0.04%) (P=0.016). Dopo sospensione del farmaco si osservava una riduzione della vasodilatazione endotelio-mediata nei pazienti del gruppo attivo.

Nessun effetto si osservava sulla vasodilatazione endotelio-indipendente (EIVD) (Figura 3 b).

Conclusioni

Nei pazienti con MRC, il paracalcitolo migliora la risposta endotelio-dipendente all’ischemia locale. Questo effetto indica che nei pazienti con MRC la disfunzione endoteliale, un’alterazione che innesca e amplifica il rischio aterosclerotico, è un fenomeno reversibile e vitamina D-dipendente.

Hanno collaborato alla ricerca: Mallamaci Francesca, Delfino Diego, Bolignano Davide, Ciccarelli Maurizio, Finocchiaro Pietro, Marino Francesco, Panuccio Vincenzo, Martorano Carmela, Caridi Graziella, Catalano Francesco, Cambareri Francesco, Giovanna Parlongo.

release  1
pubblicata il  16 settembre 2013 
da Curatola Giuseppe, Panuccio Vincenzo, Tripepi Rocco, Pizzini Patrizia, Cutrupi Sebastiano, Versace Maria Carmela, Mafrica Angela, Politi Raffaele, Tripepi Giovanni, Zoccali Carmine
(Unità Operativa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto di Rene & CNR-IBIM Unità Operativa di Supporto di Reggio Calabria)
Parole chiave: disfunzione endoteliale, iperparatiroidismo, malattia renale cronica, metabolismo calcio fosforo, Vitamina D
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