L’idrotorace secondario a comunicazione pleuro-peritoneale è una complicanza rara, ma nota nei pazienti sottoposti a dialisi peritoneale.
Paziente di 62 anni, pluripara,affetta da IRC secondaria a glomerulonefrite cronica.
Dopo terapia conservativa,sceglieva l’emodialisi ed iniziava trattamento sostitutivo attraverso FAV. Causa malessere intradialitico ed episodi di fibrillazione atriale, le veniva riproposta dialisi peritoneale.
Iniziava CAPD (4 scambi, 2000cc, concentrazione 1,36%) che effettuava per circa 4 mesi senza problemi, per poi essere shiftata in NTPD (primo carico 2200, tidal 60%, concentrazione 1,5%, addome vuoto di giorno).
Dopo 3 mesi riferiva riduzione della resa totale e tosse, giungendo alla nostra osservazione per improvvisa dispnea. All’EO toracico: ipofonesi basale dx, non sovraccarico idrosalino; all’EGA ipossiemia lieve, all’Rx-torace versamento pleurico scissurale destro (fig1).
Si effettuava toracentesi con posizionamento di drenaggio plerurico: venivano drenati 900 cc di liquido lievemente ematico con le caratteristiche di un trasudato e glicemia marcatamente elevata; esame microbiologico negativo, citologico senza caratteri neoplastici. Il sospetto di comunicazione peritoneo-pleurica destra veniva confermato dalla recidiva di versamento con liquido iperglicemico, dopo aver effettuato carico di soluzione 3,86%.
La paziente rifiutava di sottoporsi a manovre diagnostiche o terapeutiche e riprendeva HD: ad ogni seduta si ripresentavano le medesime problematiche, pertanto si effettuava un nuovo tentativo di DP. Dopo 12 settimane di sospensione di DP, iniziava 3 scambi di giorno con carico 1500cc, lasciando l’addome vuoto di notte.
Dopo una settimana ricompariva versamento pleurico e tosse. Rifiutando la paziente interventi invasivi, veniva definitivamente sospesa la DP e rimosso il catetere.
L’idrotorace da comunicazione pleuro-peritoneale è un’evenienza rara in dialisi peritoneale, ma molto spesso associata a drop-out temporaneo o definitivo.
Al momento non esistono dei trials controllati che permettano di dire quale sia l'approccio migliore tra trattamento conservativo, pleurodesi chimica e toracoscopia video-assistita.
Nel caso in esame è stato tentato un approccio conservativo, fallimentare con definitivo drop-out.