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Accessi vascolari

La fistola arterovanosa è l'accesso ideale per iniziare la dialisi

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Razionale

Iniziare la dialisi (HD) con un catetere venoso centrale (CVC) aumenta la morbilità e mortalità soprattutto nel primo anno di trattamento, per questo le linee guida raccomandano di iniziare il trattamento HD con una fistola arterovenosa (FAV).

Casistica e Metodi

Abbiamo condotto uno studio osservazionale multicentrico con indagine trasversale sui pazienti prevalenti in HD al 30.11.15 nei 5 centri della nostra regione per verificare l’aderenza alle linee guida e se esistono differenze in base al tipo di AV usato in protodialisi.

Risultati

Sono stati arruolati 203 pazienti di 210 per completezza dei dati:età73±12anni, maschi 62%, HD vintage 3.9 ±3.3anni, diabetici 41%; 149(73%) in HD con FAV, 54(27%) con CVC.

127(63%) hanno iniziato HD con CVC (gruppoA), 76 (37%) con FAV (gruppoB).

Nel gruppoA, 99(78%) pazienti hanno avuto almeno una FAV dopo l’inizio HD, in 28 (14%) non è stato possibile nessun allestimento FAV per inadeguate condizioni cliniche. 101(80%) pazienti erano noti per eGFR <20ml/min nei 6 mesi antecedenti l’inizio HD.

Per mantenere la pervietà primaria sono stati allestiti 638 nuovi AV (456 gruppoA vs 128 gruppoB, p<0.05); per mantenere la pervietà secondaria 295 reinterventi chirurgici o endovascolari (162 gruppoA vs 128 gruppoB, p<0.05) in un follow-up di 9706 mesi(5030 gruppoA vs 4676 gruppoB) con un tasso di incidenza di 1.47 interventi/ anno- paziente gruppoA vs 0.8 gruppoB (p <0.05), ovvero 1intervento/8 mesi/paziente vs 1intervento/14 mesi/paziente.

Conclusioni

  • Nella nostra casistica l’uso del CVC rimane al di sotto del 30% come suggerito dalle linee guida, tuttavia procrastinare la creazione della FAV dopo l’inizio della HD comporta  un maggior numero di interventi/reinterventi, determinando un incremento della morbilità e una peggiore qualità di vita.
  • Il riferimento tardivo e l’anatomia inadatta non giustificano da soli l’inizio HD con CVC, ma evidenziano un problema organizzativo che puo’ essere superato solo con la creazione di  un team dedicato all’AV
Riva H.(1,2), Giannini O.(1), Giovannacci L.(3), Engelberger S.(3), Bonforte G.(1)
((1)Ospedale Beata Vergine Mendrisio, Nephrology and Dialysis, Mendrisio, SWITZERLAND; (2)University of Milano Bicocca, Health Science, Milan, ITALY; (3)Ospedale Regionale di Lugano, Vascular Surgery, Lugano, SWITZERLAND)
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