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Nefrologia clinica

Insufficienza renale acuta secondaria alla terapia con Carfilzomib: caso clinico

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Razionale

Carfilzomib è un inibitore irreversibile del proteasoma, approvato nel trattamento del mieloma multiplo refrattario/recidivante e in valutazione per l’impiego nel mieloma di primo riscontro. Si caratterizza per un migliore profilo di tossicità, sebbene siano stati riportati casi di IRA farmaco associati, con microangiopatia trombotica. 

Casistica e Metodi

Descriviamo un caso di IRA in paziente trattata con Carfilzomib, sottoposta a biopsia renale. 

Risultati

Donna di 78 anni, con MM IgGK dal 2014, in terapia con Carfilzomib e Ciclofosfamide, giungeva in PS 3 giorni dopo l’ultima somministrazione di Carfilzomib per stato settico con insufficienza respiratoria, anuria ed IRA (Crs 0,5 --> 4,35 mg/dl). Iniziava antibiotici ad ampio spettro, supporto respiratorio ed emodialisi, con recupero clinico ma persistente anuria. Eseguiva biopsia renale che dimostrava 13 glomeruli, nessuno ialino, con ispessimento della parete capillare, secondario a collasso dei capillari glomerulari, vacuolizzazione dell’endotelio e presenza di reduplicazione della membrana basale (fig. 1). Non vi era trombosi glomerulare, ma rari trombi a livello dei piccoli vasi, con edema e vacuolizzazione endoteliale nei vasi di piccolo e medio calibro. Era presente edema interstiziale con infiltrato linfo-plasmacellulare in assenza di interessamento renale da parte del mieloma e della sepsi. L’IF risultava negativa, e la ME confermava l’importante danno endoteliale. Si formulava diagnosi di IRA da grave microangiopatia, verosimilmente secondaria a terapia con Carfilzomib. Dopo terapia steroidea a basso dosaggio, si assisteva a ripresa della diuresi con parziale recupero funzionale e dismissione dalla dialisi.

Conclusioni

Il danno renale acuto in corso di terapia con Carfilzomib potrebbe essere secondario ad una tossicità endoteliale diretta. Nel nostro caso non erano presenti i classici segni di microangiopatia trombotica, ma marcato danno endoteliale con rara trombosi a carico dei piccoli vasi. La tossicità da farmaco deve sempre essere considerata nell’ambito del work out diagnostico di IRA in corso di patologia oncologica.

Fig 1: glomerulo caratterizzato da ispessimento della parete capillare con occlusione quasi completa del lume capillare glomerulare per importante vacuolizzazione endoteliale (tricromica AFOG). 

Colombo F.(1,2), Napodano P.(1), Nebuloni M.(3), Tosoni A.(3), Brenna I.(1,2), Pedone M.(1,2), Ricchiuto A.(1,2), Beltrame A.(1), Tedeschi L.(4), Romanelli A.(4), Moroni M.(5), Capecchi M.(6), Montefusco V.(6), Gallieni M.(1,2)
((1)U.O. di Nefrologia e Dialisi, ASST Santi Paolo e Carlo, Presidio Osp. San Carlo Borromeo, Milano; (2)Scuola di Specializzazione in Nefrologia, Università degli Studi di Milano; (3)U.O di Anatomia Patologica, ASST Sacco e Fatebenefratelli, Università degli Studi di Milano; (4)U.O di Ematologia, ASST Santi Paolo e Carlo, Presidio Osp. San Carlo Borromeo, Milan; (5)U.O. di Oncologia, ASST Santi Paolo e Carlo, Presidio Osp. San Carlo Borromeo, Milano; (6)Dipartimento Ematologia e Oncoematologia Istituto Nazionale dei Tumori, Milano; )
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