L’iponatriemia è frequente in ambito ospedaliero. Causa rilevante è la SIADH. Si associano deficit cognitivo e motorio e cadute, anche fatali. La SIADH può essere idiopatica o associata a varie patologie, alcune di natura neoplastica. Recentemente, un antagonista dei V2-recettori della vasopressina (tolvaptan) si è dimostrato utile nella terapia di questa condizione.
Descriviamo due casi clinici di efficace gestione terapeutica di SIADH con tolvaptan a basse dosi nel medio-lungo periodo. Caso 1: Donna di 86 anni, numerosi ricoveri pregressi per stato confusionale associato ad iponatriemia. Caso 2: Maschio di 73 anni, diabetico, con adenoma surrenalico, senza segni di ipercortisolismo.Vari ricoveri per iponatriemia sintomatica (Na 127 mmol/l), associata a ipouricemia (1,9 mg/dl).
Caso 1: Circa tre anni fa riscontro di carcinoma del sigma asportato chirurgicamente. Ulteriore ricovero in nefrologia per iponatriemia (Na 130 mmol/l) con normofunzione renale, ipouricemia (1,6 mg/dl) ed euvolemia. Dopo correzione della iponatriemia, si instaurava terapia con tolvaptan (15 mg/die). Da circa due anni stabilità del quadro clinico con miglioramento del quadro cognitivo e sodiemia costantemente compresa fra 135 e 140 mmol/l.
Caso 2: Sette mesi fa, ricovero in nefrologia per iposodiemia (122 mmol/l), alcalosi respiratoria, normofunzione renale, normali ACE e ADH . Aree mediastiniche ipercaptanti alla PET-TAC, biopsia transbronchiale negativa per neoplasia. Si associava deficit cognitivo avanzato. L’iposodiemia era corretta con soluzioni ipertoniche, si avviava quindi terapia con tolvaptan 15 mg/die, che il paziente seguiva a domicilio. Negli ultimi sette mesi recupero della funzione cognitiva, normali sodiemia (135-140 mmol/l) e osmolarità sierica (280 mOsm/Kg) senza bisogno di ospedalizzazione.
L’iponatriemia euvolemica da SIADH causa frequentemente ospedalizzazione e peggiora la qualità di vita. Restrizione idrica e soluzioni ipertoniche non sono efficaci nel medio periodo.
Il tolvaptan a basse dosi anche per medio-lungo periodo può rappresentare una valida alternativa terapeutica con miglioramento della qualità di vita.